Come usare aloe vera per le emorroidi? Un valido alleato contro il prurito

Come usare aloe vera per emorroidi infiammate? Se soffriamo di patologia emorroidaria, purtroppo avremo spesso a che fare con sintomi fastidiosi, tra cui dolore e prurito. È difficile reprimere l’istinto a grattarci, ma vedremo che ciò peggiorerà la nostra situazione locale. Scopriamo insieme come mitigare i sintomi con l’uso di aloe vera e altri rimedi.

Emorroidi infiammate e sintomi correlati

Le emorroidi sono cuscinetti di tessuto vascolarizzato, fisiologicamente situati nel canale anale, con la funzione di completare la continenza fecale: le emorroidi si comportano come delle valvole che agevolano l’espulsione delle feci, attenuando il trauma anale.

Quando affermiamo di “soffrire di emorroidi” o di “avere le emorroidi”, ci riferiamo alla patologia emorroidaria o malattia emorroidaria. La sintomatologia tipica del disturbo (gonfiore, dolore, prurito, senso di secchezza e pesantezza anale) è provocata da uno strozzamento o restringimento.

Infatti, i vasi sanguigni emorroidari si restringono, impedendo una regolare circolazione sanguigna. La pressione sanguigna sulle pareti dei vasi emorroidari può causare infiammazione, gonfiore, dolore e prurito.

Riassumendo, tra i sintomi principali che possono manifestarsi con l’infiammazione delle emorroidi possiamo individuare:

• dolore;
• prurito;
• senso di pesantezza a livello ano- rettale;
• possibile sanguinamento.

Prima di scoprire come usare aloe vera per emorroidi patologiche, vediamo subito alcuni fattori predisponenti.

Quali sono le cause della malattia emorroidaria?

Ecco quali condizioni favoriscono l’insorgenza della patologia emorroidaria:

• Stitichezza. Nella maggioranza dei casi è dovuta a una dieta errata, povera di fibre o troppo ricca di cibo- spazzatura e alimenti irritanti come alcune spezie, alcool, cacao e crostacei, in grado di favorire o peggiorare l’irritazione locale;
• Diarrea. Può provocare la comparsa di malattia emorroidaria, perché la mucosa rettale si infiamma al passaggio di feci liquide e abbondanti;
• Sedentarietà. Lavoro sedentario e scarsa attività fisica possono favorire il ristagno venoso a livello anale e rettale;
• Abitudini sbagliate, come le lunghe sedute sul WC, che determinano un prolungato aumento della pressione sulle vene emorroidari, oppure la cattiva abitudine di trattenere lo stimolo a evacuare. Infatti, contenere le feci significa renderle più dure e difficili da espellere;
• Variazioni dei livelli ormonali nelle donne, possono fare insorgere una crisi emorroidaria: ciclo mestruale, gravidanza, menopausa, ovulazione;
• Alcune discipline sportive, come ad esempio equitazione, body building, ciclismo, motociclismo. Se praticati con intensità e frequenza, queste attività provocano traumi della zona ano-rettale, indebolendo i tessuti emorroidari e favorendo l’infiammazione dei cuscinetti emorroidari.

Come lenire il prurito? Ecco perché non dobbiamo grattarci

La sensazione di prurito può essere variamente intensa e persistente, e spesso si accompagna a un forte dolore, soprattutto al momento dell’evacuazione. A volte la prurigine è talmente insistente da non darci tregua: non riusciamo a trattenerci e ci troviamo costretti ad assecondare lo stimolo a grattarci.

Tuttavia, grattarci procurerà solo un momentaneo sollievo, per poi peggiorare l’irritazione locale, causando intenso bruciore, perdita di siero e lesioni che possono infettarsi. Infatti, grattandoci non faremo che acuire l’irritazione della zona ano- rettale interessata dal disturbo emorroidario.

In queste condizioni possiamo trarre beneficio dalle proprietà dell’aloe vera. Si tratta di una pianta caratterizzata da foglie molto carnose e spesse. Dalle foglie si ricava un gel denso e fresco, con proprietà calmanti e rinfrescanti. L’uso locale del gel di aloe vera è particolarmente indicato nei casi di infiammazione cutanea. Applicato a livello locale, questo gel placa e riduce il fastidio.

Non sappiamo come usare aloe vera per emorroidi infiammate? Il farmacista può consigliarci un prodotto antiemorroidario, in forma di gel ad uso topico senza medicinale, a base di aloe ed altri componenti naturali. Per un intervento ancora più mirato su prurito, bruciore, dolore e pesantezza nell’area del canale anale infatti è opportuno affiancare le proprietà lenitive e rinfrescanti dell’aloe a quelle di altre componenti naturali, come ad esempio l’olio di jojoba, con effetto emolliente e protettivo, e l’acido ialuronico, con proprietà rigenerante e riparatrice dei tessuti cutanei. Combinate tra loro, queste componenti contribuiranno ad alleggerire la sindrome emorroidaria, dando freschezza e sollievo.

Mitighiamo emorroidi e prurito con alcune pratiche

Per ridurre e prevenire la sgradevole sensazione pruriginosa possiamo adottare alcuni pratici accorgimenti:

• Controllare lo stimolo a grattarsi. Non sfreghiamo e non grattiamoci, ma tamponiamo la zona infiammata con un panno morbido leggermente imbevuto di acqua tiepida, per alleviare progressivamente la sensazione di prurito.
• Indossare la giusta biancheria intima. Scegliamo indumenti in cotone bianco o fibre naturali, che lascino traspirare la pelle. Evitiamo tessuti sintetici e troppo aderenti, che potrebbero scatenare reazioni allergiche, peggiorando prurito e bruciore.
• Idratazione frequente. Bere acqua è fondamentale per mantenere la pelle morbida ed elastica, prevenendo secchezza, lesioni della pelle e conseguente prurito. L’apporto idrico ideale è di almeno 1,5/2litri d’acqua al giorno.
• Igiene intima scrupolosa. Pratichiamo bagni di acqua tiepida per mitigare il fastidio. Utilizziamo detergenti delicati, diluendoli in acqua. Asciughiamoci tamponando delicatamente con un panno morbido, senza strofinare.
• Mantenere regolare il transito intestinale. Stitichezza e diarrea possono provocare irritazione e bruciore, peggiorando la malattia emorroidaria. Sarà utile introdurre una equilibrata quantità di fibre, agevolando l’espulsione di feci morbide.

Questi consigli non intendono sostituire il rapporto medico- paziente. Per ulteriori indicazioni, non esitiamo a rivolgerci al nostro medico di fiducia.