Se siamo alla ricerca di una ginnastica per emorroidi da poter svolgere senza controindicazioni, potremo orientarci ad alcune pratiche yoga. In linea generale una moderata e non usurante attività fisica è consigliata sia per attenuare il fastidio del disturbo emorroidario sia per prevenirne la ricomparsa.
Quali sono i benefici dello yoga sul disturbo emorroidario?
Lo yoga è un sistema di pratiche sia fisiche sia mentali, che pone in connessione corpo, mente e spirito, e può rivelarsi una valida ginnastica per emorroidi. Alcune discipline yoga, infatti, concorrono alla prevenzione della sintomatologia dolorosa agendo su alcuni aspetti:
Salute del sistema cardiovascolare. Le pratiche yoga abbassano il battito cardiaco e la pressione cardiaca, migliorando la circolazione sanguigna. Il disturbo emorroidario può insorgere in seguito a ristagno venoso, con conseguente congestione e infiammazione dei cuscinetti emorroidari. I movimenti di alcune pratiche yoga favoriscono il ritorno venoso, prevenendo il rigonfiamento delle emorroidi.
Digestione e perdita di peso. Alcune pratiche yoga contribuiscono a migliorare sistema digestivo e peristalsi intestinale, contribuendo, unitamente a un’alimentazione ricca di fibre e acqua, a raggiungere un buon peso forma, prevenendo il rischio di sovrappeso e obesità, uno dei fattori predisponenti malattia emorroidaria.
Sfera mentale ed emotiva. Alcuni esercizi di respirazione contribuiscono ad allentare lo stress, gestire l’ansia e ridurre la tensione mentale. Ciò può essere molto utile in caso di malattia emorroidaria dovuta a fattori psicogeni.
Due posizioni yoga: la corretta ginnastica per emorroidi
Vediamo quali posizioni yoga sono da preferire in caso di disturbo emorroidario.
SARVANGASANA. Definita colloquialmente posizione della candela, contribuisce a migliorare la circolazione degli arti inferiori.
Si parte supini con gambe distese e braccia accanto al corpo, con i palmi delle mani rivolti verso il basso.
Flettiamo le ginocchia e portiamo le cosce a contatto con lo stomaco. Solleviamo le anche e poggiamole sui palmi delle mani, flettendo i gomiti.
Raddrizziamo il busto (sostenuto dalle mani) fino a che esso risulti il più perpendicolare possibile al pavimento. Il mento dovrebbe arrivare a toccare lo sterno. Quando questa posizione sarà divenuta stabile, allunghiamo le gambe verso l’alto per mantenere la postura.
La posizione si scioglierà in modo lento e graduale seguendo a ritroso il percorso di cui sopra.
MATSYASANA. Questa posizione è detta anche posizione del pesce, ed è utile a prevenire ristagno venoso.
Stendiamoci sulla schiena con gambe unite e braccia lungo il corpo.
Inspiriamo, solleviamo il bacino e lasciamo scivolare le mani sotto i glutei, con i palmi rivolti verso terra, i gomiti piegati e gli avambracci appoggiati a terra.
Espiriamo, inspiriamo e solleviamo la parte superiore del busto, le spalle e la testa.
Rilassiamo il collo e lasciamo cadere lentamente la testa indietro, in modo che la sommità tocchi terra.
Manteniamo la posizione per alcuni cicli di respirazione.
Abbassiamo il busto e la testa sul pavimento, distendiamo la schiena.
Queste posizioni, se eseguite regolarmente, possono rivelarsi un buon rimedio per il disagio causato dalle emorroidi.