
Medico per emorroidi: a quale specialista rivolgersi?
Molto spesso ci troviamo alle prese con i fastidiosi sintomi della patologia emorroidaria, e siamo assaliti da mille dubbi: come rimediare? Chi può prendersi cura del nostro disturbo? Non è facile gestire questo disagio, ma il giusto medico per emorroidi saprà rispondere a tutte le nostre domande.
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Se accusassimo almeno uno dei sintomi delle emorroidi, rivolgiamoci prima al nostro medico di famiglia il quale, effettuato un controllo preliminare, ci indirizzerà dal proctologo, lo specialista nel trattamento delle emorroidi esterne e interne.
Quale medico per emorroidi effettua una visita specialistica?
Chi cura le emorroidi è il proctologo, uno specialista che si occupa primariamente e in maniera mirata delle patologie del colon, retto, ano. Questa figura professionale è un chirurgo e ha una notevole competenza clinica non solo in gastroenterologia, anche in altre discipline come l’oncologia, la dermatologia la ginecologia e l’urologia, così da ottimizzare il proprio intervento sia durante la fase diagnostica sia durante quella terapeutica.
Nonostante la visita proctologica possa causarci imbarazzo per via della delicata zona del corpo da sottoporre ad analisi, all’insorgenza del disturbo è bene agire tempestivamente, onde evitare che la situazione possa degenerare e aggravarsi.
Come ci visiterà il medico per emorroidi? Ecco in cosa consiste la sua analisi.
La visita proctologica dura circa 20/30 minuti e ha lo scopo di individuare le patologie proctologiche, cioè della zona ano-rettale, tra cui: polipi e ragadi anali, prolasso e tumori del retto, rettocele (una patologia esclusivamente femminile) ed emorroidi esterne o interne. Dovremo sottoporci ad una visita proctologica qualora compaiano rigonfiamento, sanguinamento e secrezioni in sede anale accompagnati da dolore e prurito.
Si tratta di un’esplorazione rettale eseguita dallo specialista, con dito guantato e lubrificato, contestualmente a un’indagine strumentale, l’anoscopia o proctoscopia, mediante uno strumento specifico, l’anoscopio, il cui diametro è simile a quello del dito indice.
Per l’esecuzione dell’esplorazione rettale e dell’anoscopia, dovremo stenderci sul fianco sinistro, in posizione fetale e, qualora l’ispezione dovesse provocare qualche fastidio, la procedura può essere momentaneamente sospesa.
Se necessario, il medico proctologo può eseguire anche una rettoscopia, cioè un esame più accurato e invasivo che interessa la zona rettale, che si estende dall’orifizio anale fino alla curvatura del sigma, localizzata circa 15-18 cm più internamente.