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Medico per emorroidi: a quale specialista rivolgersi?

Pubblicato il 14 Aprile 2016.

Molto spesso ci troviamo alle prese con i fastidiosi sintomi della patologia emorroidaria, e siamo assaliti da mille dubbi: come rimediare? Chi può prendersi cura del nostro disturbo? Non è facile gestire questo disagio, ma il giusto medico per emorroidi saprà rispondere a tutte le nostre domande.

Come si manifesta la patologia emorroidaria?

Prima di scoprire quale specialista si occupa del disturbo emorroidario, facciamo un passo indietro e conosciamo meglio questa condizione fastidiosa.

Le emorroidi sono fisiologicamente localizzate nella parte finale del retto e sono, dal punto di vista anatomico, cuscinetti di tessuto vascolare. Questi cuscinetti emorroidari o “gavoccioli” favoriscono il normale mantenimento della continenza fecale; inoltre le emorroidi agiscono a protezione dello sfintere anale durante il passaggio delle feci.

Le emorroidi si possono distinguere in:

  • Emorroidi interne. Non sono visibili poiché situate nella parte interna dell’ano e ricoperte dalla mucosa.
  • Emorroidi esterne. Sono visibili sotto la cute intorno all’ano.

Normalmente non ci rendiamo conto della presenza delle emorroidi. Tuttavia, in alcune particolari circostanze, le emorroidi possono infiammarsi e gonfiarsi, facendo emergere i sintomi della patologia o malattia emorroidaria. Si tratta di una delle più comuni manifestazioni di insufficienza venosa cronica a carico dei vasi sanguigni emorroidari.

Possono insorgere sintomi quali dolore/bruciore, prurito, senso di pesantezza o di “corpo estraneo” a livello anale. Talvolta, se le emorroidi si rompono, possono comparire poche tracce di sangue rosso vivo, soprattutto al momento dell’evacuazione.

Emorroidi: Scopri il grado di patologia
Conoscere la patologia emorroidaria è il primo passo per viverla serenamente. Con alcune semplici domande interattive e pochi clic, puoi iniziare a comprendere la gravità del disturbo e come trattarlo.
FAI IL TEST

Alla base della malattia emorroidaria possiamo individuare almeno tre condizioni fisiopatologiche:

  1. Indebolimento del tessuto del canale anale, che può causare il prolasso (fuoriuscita) dei cuscinetti dal canale anale.
  2. Alterazione del flusso sanguigno, che può causare un rigonfiamento delle emorroidi.
  3. Traumi a carico della mucosa rettale, dovuti soprattutto al passaggio delle feci.

Inoltre, è possibile riconoscere altri condizioni e fattori possono promuovere l’insorgenza della malattia emorroidaria. Ad esempio:

  • Stitichezza. Una evacuazione difficoltosa può causare irritazione della delicata zona ano- rettale, con possibile rigonfiamento, infiammazione delle emorroidi ed eventuale sanguinamento.
  • Gravidanza. L’aumento progressivo degli estrogeni e in particolare del progesterone può determinare un generale rilassamento a livello connettivale. Inoltre, l’aumento del volume dell’utero comprime i vasi sanguigni del pavimento pelvico, rallentando il ritorno venoso.
  • Sedentarietà. Può provocare un aumento della pressione sulle vene emorroidarie, con conseguente dilatazione e infiammazione.
  • Alcune pratiche sportive o sforzi intensi possono causare ripetuti traumi a carico del plesso emorroidario, con possibilità di sviluppare il disturbo.

Per agire rapidamente in caso di emorroidi infiammate e sintomatiche, il medico o il farmacista potrà consigliarci l’utilizzo di un trattamento ad uso locale, per attenuare la sintomatologia fastidiosa. Ad esempio, soprattutto in fase acuta del disturbo, possiamo utilizzare un farmaco di automedicazione per emorroidi in crema, per ridurre infiammazione, dolore e gonfiore.

Inoltre, in caso di necessità, il nostro medico di famiglia, dopo aver effettuato un controllo preliminare, ci indirizzerà allo specialista nel trattamento delle emorroidi esterne e interne, il proctologo.

Quale medico per emorroidi effettua una visita specialistica?

Se ci accorgiamo che la patologia emorroidaria rallenta sensibilmente la nostra quotidianità e ci porta a isolarci, è arrivato il momento di contattare uno specialista. L’imbarazzo e il disagio possono farci tentennare e rimandare la visita, ma ciò non farà che peggiorare la nostra situazione: non dobbiamo preoccuparci, ma affidarci a chi ci può aiutare.

Chi cura le emorroidi è il proctologo, uno specialista che si occupa primariamente e in maniera mirata delle patologie del colon, retto, ano. Questa figura professionale è un chirurgo e ha una notevole competenza clinica non solo in gastroenterologia, anche in altre discipline come l’oncologia, la dermatologia la ginecologia e l’urologia, così da ottimizzare il proprio intervento sia durante la fase diagnostica sia durante quella terapeutica.

Nonostante la visita proctologica possa causare imbarazzo, per via della delicata zona del corpo da sottoporre ad analisi, in presenza del disturbo, e su consiglio del nostro medico di fiducia,è bene agire tempestivamente, onde evitare che la situazione possa degenerare e aggravarsi.

Come ci visiterà il medico per emorroidi? Ecco in cosa consiste la sua analisi

La visita proctologica dura circa 20/30 minuti e ha lo scopo di individuare le patologie proctologiche, cioè della zona ano-rettale, tra cui: polipi e ragadi anali, prolasso e tumori del retto, rettocele (una patologia esclusivamente femminile) ed emorroidi esterne o interne. Dovremo sottoporci ad una visita proctologica qualora compaiano rigonfiamento, sanguinamento e secrezioni in sede anale accompagnati da dolore e prurito.

Si tratta di un’esplorazione rettale eseguita dallo specialista, con dito guantato e lubrificato, contestualmente a un’indagine strumentale, l’anoscopia o proctoscopia, mediante uno strumento specifico, l’anoscopio, il cui diametro è simile a quello del dito indice.

Per l’esecuzione dell’esplorazione rettale e dell’anoscopia, dovremo stenderci sul fianco sinistro, in posizione fetale e, qualora l’ispezione dovesse provocare qualche fastidio, la procedura può essere momentaneamente sospesa.

Se necessario, il medico proctologo può eseguire anche una rettoscopia, cioè un esame più accurato e invasivo che interessa la zona rettale, che si estende dall’orifizio anale fino alla curvatura del sigma, localizzata circa 15-18 cm più internamente.

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