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Emorroidi: bicarbonato, un alleato per l’igiene intima

Pubblicato il 2 Aprile 2017.

Problemi di emorroidi: bicarbonato? Spesso si rivela un utile rimedio nel nostro quotidiano. Il bicarbonato di sodio si presta a molteplici utilizzi: lavaggio, sciolto in acqua, e lievitazione degli alimenti, bagni e pediluvi, antiacido per problemi di digestione… Sapevamo che il bicarbonato può rivelarsi una risorsa per l’igiene intima in caso di emorroidi esterne? Scopriamo come

Perché le emorroidi possono infiammarsi?

Le emorroidi sono una formazione anatomica del canale anale. Si presentano come cuscinetti di tessuto vascolare o “gavoccioli” che contribuiscono al mantenimento della continenza fecale e all’evacuazione.

Le emorroidi si possono distinguere in:

  • Emorroidi interne. Non sono visibili a occhio nudo poiché localizzate nella parte interna dell’ano e ricoperte dalla mucosa.
  • Emorroidi esterne. Sono visibili sotto la cute intorno all’ano e risultano coperte dalla pelle.

In condizioni normali non ci accorgiamo della presenza delle emorroidi, fisiologiche in ciascuno di noi. Tuttavia, per varie ragioni, le emorroidi possono infiammarsi, con la possibile comparsa di una sintomatologia fastidiosa: in questo caso si parla di malattia o patologia emorroidaria; spesso, si dice di “avere le emorroidi”.

Alcune condizioni e fattori possono favorire l’insorgenza della malattia emorroidaria. Ad esempio:

  • Stitichezza. Una evacuazione faticosa può causare irritazione della delicata zona ano-rettale, con possibile rigonfiamento e infiammazione delle emorroidi.
  • Gravidanza. Il disturbo emorroidario può dipendere dal progressivo aumento degli estrogeni e soprattutto del progesterone, che può provocare un generale rilassamento connettivale. Inoltre, l’aumento del volume dell’utero può comprimere i vasi del pavimento pelvico provocando così una diminuzione del ritorno venoso.
  • Sedentarietà. Può provocare un aumento della pressione delle vene del plesso emorroidario, con conseguente dilatazione e infiammazione.
  • Alcuni sport o sforzi eccessivi possono causare ripetuti traumi a carico delle strutture che sostengono il canale anale, con possibile comparsa dei sintomi.

A seconda della gravità del quadro clinico, le emorroidi vengono classificate in quattro gradi o stadi:

  • Primo grado, con un lieve aumento della congestione emorroidaria interna (cioè le emorroidi si gonfiano) senza fuoriuscita dal canale anale (prolasso).
  • Secondo grado, con un moderato aumento della congestione emorroidaria e fuoriuscita dal canale anale, che tende a ridursi spontaneamente.
  • Terzo grado. La congestione emorroidaria è più seria ed è caratterizzata da un prolasso esterno che può essere ridotto solo attraverso un intervento manuale.
  • Quarto grado. La fuoriuscita dei cuscinetti emorroidari è permanente e non riducibile.

Emergenza emorroidi: bicarbonato per alleviare il disagio

Come abbiamo detto, non di rado, alcuni di noi sono affetti da emorroidi esterne non complicate o emorroidi interne. Prurito, dolore e gonfiore sono alcuni dei fastidi che condizionano in modo negativo la nostra routine di tutti i giorni.Talvolta possono comparire anche emorroidi sanguinanti, quando i cuscinetti emorroidari si infiammano e si rompono. Gestire il problema non è sempre facile, specie se proviamo vergogna e imbarazzo nel comunicare il nostro disagio.

Niente paura: la patologia emorroidaria è frequente e diffusa tra molti di noi. Se le emorroidi sono sintomatiche e fastidiose, possiamo applicare un trattamento ad uso locale per attenuare i sintomi, utile anche come trattamento di mantenimento e prevenzione: è possibile utilizzare un gel senza medicinali, con formulazione emolliente, protettiva e idratante a base di componenti quali aloe, olio di jojoba e acido ialuronico. L’effetto combinato di questi tre componenti può offrire un rapido sollievo da dolore, prurito e bruciore, protegge e lubrifica la zona anale, favorendo i naturali processi di riparazione dei tessuti.

Emorroidi: Scopri il grado di patologia
Conoscere la patologia emorroidaria è il primo passo per viverla serenamente. Con alcune semplici domande interattive e pochi clic, puoi iniziare a comprendere la gravità del disturbo e come trattarlo.
FAI IL TEST

Contestualmente a una terapia mirata, possiamo seguire alcuni semplici consigli e adottare rimedi per contrastare il disagio delle emorroidi esterne, alleviandone i sintomi e migliorando la nostra quotidianità, come il bicarbonato di sodio. Ecco in che modo possiamo trarre beneficio dalle sue proprietà:

  • Semicupi o bagni derivativi. Sfruttiamo la proprietà detergente del bicarbonato. Se le emorroidi esterne sono soprattutto causa di prurito anale, possiamo tenere in ammollo il sedere in acqua tiepida con due cucchiai di bicarbonato. Premuriamoci di immergere completamente la zona anale infiammata, in modo da attenuare il fastidio pruriginoso e dare una sensazione di sollievo e freschezza. Possiamo fare il semicupio anche due volte al giorno.
  • Bevanda astringente, da sorseggiare con moderazione. Rimedio utile in caso di emorroidi esterne causate da dissenteria. Possiamo bere moderatamente una bevanda a base di due cucchiaini di bicarbonato, acqua e limone (dalle proprietà leggermente astringenti). Qualora la dissenteria fosse causata da batteri, il bicarbonato può svolgere la funzione di regolatore dell’intestino, ripristinando il nostro naturale equilibrio.
  • Lavaggi quotidiani di prevenzione. Una soluzione di acqua e bicarbonato è indicata non solo nella fase acuta della patologia emorroidaria, per via delle proprietà decongestionanti del bicarbonato, ma anche per una corretta igiene intima quotidiana. Il bicarbonato è un sale debolmente alcalino. Per mantenere in equilibrio i livelli di acidità della mucosa rettale, è ideale alternare i lavaggi con acqua e bicarbonato all’utilizzo di un detergente intimo delicato, lenitivo ed emolliente.

Ecco come un vecchio rimedio casalingo può aiutare a contrastare il disagio dovuto al rigonfiamento delle emorroidi: bicarbonato di sodio e le sue proprietà contribuiranno ad attenuare dolore e infiammazione. Queste indicazioni non vogliono sostituire il rapporto medico-paziente: per ulteriori approfondimenti e un’indagine più mirata, rivolgiamoci a uno specialista competente.

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