Emorroidi?

Puoi provare Proctosoll
per un sollievo mirato dai dolorosi sintomi delle emorroidi.

Proctosoll Crema Rettale
Proctosoll Allevia
senza medicinali
Emorroidi?

Puoi provare Proctosoll
per un sollievo mirato dai dolorosi sintomi delle emorroidi.

Proctosoll Crema Rettale
Proctosoll Allevia
senza medicinali
emorroidi gravidanza parto

Sintomi delle emorroidi esterne in gravidanza: cosa fare durante il parto

Pubblicato il 15 Aprile 2016.

Il momento del parto si avvicina: stiamo per diventare mamme. Tra non molto conosceremo nostro figlio, ma siamo infastidite dagli sgradevoli sintomi delle emorroidi esterne in gravidanza. Non c’è da preoccuparsi, è normale: soprattutto nel corso del terzo trimestre, l’utero aumenta di volume, per la crescita del feto, e comprime i vasi pelvici, in particolare le vene del plesso rettale in prossimità del canale anale: il flusso di sangue viene ostacolato e i vasi emorroidari si infiammano, dilatandosi e indebolendosi.

Se impareremo a riconoscere i sintomi della patologia emorroidaria, sapremo gestirli con maggiore consapevolezza e serenità, soprattutto durante il travaglio e il parto.

Quali sono i tipici sintomi delle emorroidi esterne in gravidanza?

  • Prurito
  • Bruciore
  • Sensazione di pesantezza e secchezza
  • Intensificazione del dolore anale al momento dell’evacuazione, che può essere accompagnata da perdite ematiche di color rosso vivo.

Come possiamo gestire i sintomi delle emorroidi esterne al momento del travaglio e del parto?

  • Durante il travaglio è consigliabile camminare per la stanza e cambiare spesso posizione, cercando di non rimanere distese sul letto o sedute troppo a lungo per evitare un eccessivo aumento della pressione addominale sul pavimento pelvico che contribuirebbe ad aggravare la sintomatologia emorroidaria.
  • A dilatazione completa del collo dell’utero è preferibile, prima di iniziare a spingere, aspettare che la testa del bambino sia scesa per effetto alle contrazioni uterine, per non incrementare ulteriormente la pressione addominale, che andrebbe a gravare sul pavimento pelvico favorendo l’infiammazione delle emorroidi. Spinte forzate e prolungate possono provocare l’insorgenza di malattia emorroidaria anche in donne che non stanno partorendo!
  • Per non aggravare la dolorosa sintomatologia emorroidaria, ci sono alcune posizioni che dovremmo evitare durante la fase espulsiva. Quali? La posizione accovacciata o semidistesa, poiché le spinte sarebbero troppo energiche e violente in presenza di emorroidi esterne, e la posizione in piedi o sedute sulla poltrona da parto, perché il bacino non sarebbe libero di muoversi, imprimendo una pressione eccessiva sul pavimento pelvico.
  • Durante le ultime fasi è consigliabile posizionarsi carponi o stese sul fianco: in questo modo il movimento del bacino non è ostacolato e non c’è rischio di aumentare la congestione vascolare a livello pelvico.

Il parto è senza dubbio un momento molto delicato e stressante sia fisicamente che psicologicamente: quindi, indipendentemente dalla comparsa della malattia emorroidaria, premuriamoci di seguire un corso di preparazione al parto e di farci assistere da personale qualificato come ostetrica, psicologa, neonatologa. Se il disturbo emorroidario dovesse perdurare anche nel periodo post-partum, chiediamo indicazioni al nostro ginecologo.

Questo contenuto è stato utile?

Con una sola risposta puoi aiutarci a migliorare la nostra attività informativa.
Il tuo riscontro resterà privato

No

Se vuoi, aggiungi qualche dettaglio: ogni indicazione è preziosa.
Ricorda che questo non è un modulo di contatto.


Caricamento articolo
Prossimo articolo
Scarica i consigli in pdf
Emorroidi e alimentazione Emorroidi e sport Emorroidi e gravidanza Emorroidi e stile di vita